Fonendoscopio

lunedì 4 luglio 2011

Novak Djokovic, ovvero: quando scoprire di essere celiaco fa rima con il diventare vincente!

La Celiachia: una tanto semplice quanto (purtroppo) ormai comunissima intolleranza al Glutine! Colpisce circa 1 bambino ogni 200. Di fatto è un'intolleranza alla Gliadina, la componente alcool-solubile del glutine: ciò comporta che tutti gli alimenti che lo contengono risultino tossici per l'organismo del malato. Una volta che la Gliadina è introdotta nell'organismo del malato, viene “attivata” dalla transglutaminasi tissutale, si lega alle molecole HLA DQ2/8 delle cellule presentanti l'antigene e attiva ilinfociti T CD4+ presenti nella lamina propria della mucosa intestinale. Dopo essere stati attivati dalla gliadina, questi linfociti T migrano dalla lamina propria in sede subepiteliale e iniziano a produrre diverse citochine quali interferone gamma, interleuchina 2, interleuchina 4, TNF alfa. Queste citochine causano apoptosi e iperproliferazione cellulare che portano all'appiattimento della mucosa intestinale. Oltre all'azione dei linfociti T, nei pazienti affetti da malattia celiaca non trattata si ritrova anche un'azione dei linfociti B che porta alla produzione di anticorpi antigliadina, antiendomisio e antitransglutaminasi tissutale. Quindi il pane, la pasta e quanti altri prodotti a base di farina ci vengano in mente sono tossici per l'organismo della persona celiaca, che deve dunque sottoporsi ad una specifica dieta. Fortunatamente i supermercati si sono adeguati al diffondersi di questa malattia: infatti possiamo trovare interi scaffali contententi prodotti con il marchio gluten-free. Qualche anno fa la situazione era ben diversa: le famiglie con un membro celiaco si vedevano costrette a cuocere il pane in casa, a portarsi nei ristoranti la farina o la base per una semplice pizza. Non era certo una vita facile: ci si doveva sempre accertare che lo stesso cucchiaio non avesse girato la pasta normale e la pasta gluten-free. C'è chi di questa dieta ha fatto un punto di forza: eh sì, mi riferisco proprio a lui, il tennista del momento, lo sportivo serbo più famoso di sempre, Novak Djokovic! La carriera del ragazzo prodigio Novak prosegue "piatta" fino al  2010: tanti successi ma mai il salto di qualità decisivo per arrivare ad insidiare quei due mostri come Nadal e Federer. Poi accade qualcosa di inaspettato: siamo agli Australian Open, primo Slam dell'anno. Nei quarti di finale Novak è di fronte a Tsonga e sta conducendo nel computo dei set. Poi avverte dei dolori allo stomaco, si deve recare in bagno e vomita. Rientra sul terreno di gioco e viene nettamente "asfaltato" dall'avversario francese. Di ritorno dall'Australia si sottopone a degli esami e scopre di essere affetto da celiachia. Consultandosi con il suo staff tecnico decide di cambiare (oltre alla dieta) anche stile e tempi di allenamento. La conclusione di questa scoperta la sappiamo tutti: nel 2011 su 50 incontri ne ha vinti 49 perdendo solo da Roger Federer nella semifinale del Roland Garros a Parigi. Esistono molte storie di sportivi che, pur avendo scoperto di essere malati, reagiscono e cominciano a ricostruirsi delle grandi carriere. Ciò dovrebbe essere uno stimolo per tutti coloro che, una volta scoperto di essere malati, si buttano giù e si chiudono in loro stessi. Una conclusione importante: NON BASTA SOTTOPORSI AD UNA DIETA GLUTEN-FREE PER VINCERE I CHAMPIONSHIP!






2 commenti:

  1. E' sempre di più un giocatore pazzesco! One man show Nole Djokovic!

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  2. Un grande in tutti i sensi... anche se si allena in una camera iperbarica che in Italia sarebbe considerata doping! Cosa direbbe il nostro "person of the week" Federico Buffa?

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