Fonendoscopio

domenica 11 settembre 2011

Assignment 3: coltivare le connessioni

Dopo aver letto il brano mi sono subito venuti in mente alcuni spunti di riflessione: innanzitutto mi ha colpito molto l'uso del concetto di esponenzialità. Effettivamente lo sviluppo e la diffusione del progresso stanno assumendo i connotati del grafico di un'equazione esponenziale. Quindi le tecnologie ci permettono di tenerci in contatto in maniera prima impensabile, internet è fonte inesauribile di informazioni, gli esami universitari si prenotano online ma tutto questo ha un risvolto della medaglia! Ecco qua un semplice esempio: mio nonno ha dei lontani parenti emigrati in America e lo scorso Natale, grazie a Skype, abbiamo potuto fare una videochiamata per farci gli auguri. Mai mio nonno avrebbe potuto immaginare che ci si potesse parlare attraverso uno schermo (è stato per giorni a ripetermi questa cosa tutto emozionato). Questo è un caso di incremento del grafico positivo e assolutamente rapido. Ma, consideriamo ora un altro aspetto dei social network: 10, 20 anni fa i giovani andavano "a veglia" (come dice il mio nonno che ormai è diventato il protagonista di questo commento) in piazza, al bar; al giorno d'oggi la "veglia" si fa in una piazza diversa, cioè la piazza dei Social Network dove è ormai decaduto il contatto diretto. Questi due esempi mi servono per dire che c'è sì un incremento del progresso; però questo incremento è purtroppo da correlarsi con un principio di spersonalizzazione delle persone.
Il mio secondo punto di riflessione è sul PLE: è ormai chiaro che Internet sia una fonte inesauribile di notizie e mi è piaciuto molto l'accostamento con la biblioteca del padre di Leopardi. Rispondo però con un'altra similitudine letteraria: dobbiamo stare attenti a usare coscienziosamente Internet: essa, infatti, è sì una fonte sterminata di informazioni, ma se usata scorrettamente porta ad una conoscenza delle cose pari a quella di don Ferrante, personaggio secondario dei Promessi Sposi. Manzoni lo descrive come un personaggio che si era fatto una cultura "sbocconcellata" leggiucchiando qua e là i libri impolverati della sua biblioteca. Quindi Internet deve essere un incremento al bagaglio culturale di una persona, ma, secondo me, non deve sostituirlo: lo studente deve sì aiutarsi con il web così come deve ha il diritto di tenersi in contatto con gli amici su Facebook, ma non deve assolutamente perdere il contatto con la realtà terrena fatta di studio sui libri, di esperienze e, perchè no, di qualche "veglia" al Bar!

1 commento:

  1. Sono pienamente d'accordo con la necessità di non perdere i contatti con la realtà, perdendosi nel mondo della rete. Come hai detto tu, bisognerebbe sempre rendersi conto conto dei due lati della medaglia, traendo il meglio dagli aspetti positivi, senza lasciarsi travolgere da quelli negativi.

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