Fonendoscopio

domenica 18 settembre 2011

Assignment 6: Letteratura scientifica!

Ho appena finito di leggere tutte le pagine relative all'assignment 6. Riflettendo mi sono chiesto: cosa mi è rimasto dopo questa lettura?
Punto primo: la necessità dell'AGGIORNAMENTO! Quanto mi sembra appropriata la frase "non si finisce mai di imparare". Tenersi al passo con le nuove scoperte e con la letteratura scientifica ha un ruolo determinante nella professione che andremo a svolgere. Inoltre negli ultimi anni (e grazie soprattutto a Internet) anche la figura del paziente è notevolmente cambiata: infatti ha assunto sempre un maggior livello di consapevolezza nei riguardi della malattia e della medicina in generale.
Punto secondo: la conoscenza dell'INGLESE! Questa introduzione a PubMed non ha fatto altro che confermarmi il bisogno personale di incrementare il mio bagaglio linguistico. Se non siamo padroni dell'inglese, la lingua non sarà altro che un muro insormontabile nella nostra carriera.
Punto terzo: meno male che si può impostare il PROXY! Essendo uno studente fuori sede spesso può essere faticoso raggiungere l'università nei giorni in cui non c'è lezione! Grazie al Proxy possiamo avere accesso a riviste a pagamento utili per la stesura della nostra tesi e per il nostro aggiornamento!
Punto quarto: letteratura scientifica aperta a TUTTI! PubMed è stato creato con ottime intenzioni, ma l'utilizzo non lo condivido in pieno! A cosa serve creare e finanziare ricerche varie se poi non sono alla portata di tutti. Perchè metterle a pagamento? Purtroppo questa domanda non credo sia di facile soluzione!


sabato 17 settembre 2011

La Storia del Dottor Semmelweis

Siamo in pochi a conoscere Ignàc Fulop Semmelweis. In pochi conoscono il contributo che ha dato alla Medicina. Eppure se la mortalità per infezioni contratte in ospedali è calata lo dobbiamo soprattutto alla sua intuizione. Partiamo prima con qualche dato biografico, che non fa mai male. Il padre di Ignac era un droghiere, mentre sua madre era la figlia di un ricco produttore di carrozze. Quinto di nove figli, Ignac era stato avviato alla carriera forense, ma un giorno, accompagnando un suo amico ad una lezione di Anatomia all'Università di Vienna, scoprì la sua reale vocazione: la Medicina. Voleva fermamente diventare un anatomopatologo, ma le sue richieste di assunzioni furono ripetutamente respinte. Rivolse quindi le sue attenzioni all'Ostetricia, ramo della medicina che a Vienna stava perdendo d'interesse: gli fu comunque accordato il permesso di eseguire autopsie sui corpi delle donne colpite da Sepsi Puerperale, un'infezione che colpisce l'utero delle donne che hanno appena partorito o abortito. Questa infezione uccideva all'epoca il 35% delle donne che la contraevano. Conseguì la Laurea in Medicina nel 1846. La guida del reparto di Ostetricia in quegli anni subiva dei grossi cambiamenti: al professor Boer, medico dotato di grande umanità che non faceva eseguire autopsie sui cadaveri delle puerpere defunte per sepsi, successe il professor Klein, il quale faceva eseguire ai suoi assistenti decine di autopsie al giorno. Queste autopsie erano effettuate prima del giro visite nel reparto di Ostetricia e fu proprio in questo periodo che si ebbe un incremento della mortalità per Sepsi fra le partorienti. Ora Ignàc era veramente ossessionato da queste morti: eseguiva decine di autopsie e in tutte queste riscontrava gli stessi quadri clinici. La cosa che lo meravigliava di più era che nel corridoio del reparto di ostetricia dove lavoravano solo le ostetriche, la mortalità per Sepsi aveva una frequenza del 12-15%. Poi, così di colpo, ecco l'intuizione di Ignàc: dopo che gli assistenti di Klein eseguivano le autopsie sui cadaveri, andavano direttamente a fare il giro visite. Erano proprio le loro mani il vettore dell'infezione. Ignàc suggerì a tutti i colleghi di lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calcio dopo aver effettuato una visita o un'autopsia. Nel maggio del 1847 la mortalità era scesa vertiginosamente al'11% e nei mesi successivi diminuì ancora. Purtroppo Ignàc fu licenziato in tronco dall'Ospedale di Vienna perchè aveva dato delle disposizioni ai colleghi senza esserne autorizzato dai superiori. Trovò lavoro in Ungheria, nel reparto Maternità dell'Ospedale di Pest: anche lì, applicando la normativa sul lavarsi le mani con il cloruro di calcio, ottenne il vertiginoso calo della mortalità fra le puerpere. Purtroppo la comunità scientifica gli si scagliò contro accusandolo addirittura di essere un pazzo e facendolo rinchiudere in un manicomio. Morì nel 1865 a seguito delle percosse subite in manicomio. Magra consolazione fu la sua riabilitazione dovuta alle citazioni nei lavori di Pasteur e Lister. Questa breve storia serve solo a ricordarci l'importanza del LAVARSI LE MANI !




martedì 13 settembre 2011

Assignment 4: Delicious!

E' mia abitudine cercare di provare ad usare le cose che mi vengono consigliate. Anche questa volta ho fatto così: sono andato su www.delicious.com e ho cominciato a dare un'occhiata. La funzione del sito è indubbiamente più utile se l'interessato ha tanti siti da visitare ed è interessato a condividerli. Personalmente non sono un grande "smanettatore informatico" e i siti che visito si contano sulla punta delle dita (facebook, Youtube, firenzeviola.it, med.unifi, wikipedia). Non credo che le persone siano interessate ai tag che potrei mettere su Delicious perchè possono comodamente andare su questi siti e consultarli. Purtroppo ho anche poco tempo per vedere quali siti visitano i miei, ma soprattutto penso che ci siano tante persone come me che di Delicious non hanno bisogno... Comunque l'assignment mi è stato utile per conoscere il "fenomeno" del bookmarking: nel 2008 oltre 5.3 milioni di persone lo stavano già usando! Meno male non sono tutti come me!

Biochimica vs Junk Food: guerra alle chips!



"A BigMac Menù with regular chips and regular coke!" Ecco la più comune frase pronunciata davanti ad una cassa della più famosa catena di Fast Food del mondo. Quante volte ci sarà capitato di pronunciarla... E quante volte avremmo pensato che, almeno una volta all'anno, fare un McPranzo non doveva essere poi così nocivo. La Biochimica però non è molto d'accordo su quest'ultimo punto! Pensiamo alla quantità di olio  per frittura usato tutti i giorni nelle decine di migliaia di Fast Food del mondo. Ecco proprio quell'olio è sottoposto ad una parziale idrogenazione che serve ad aumentare il tempo di conservazione e la stabilità alle alte temperature a cui si trova durante la frittura. Vediamo cosa comporta questa idrogenazione parziale: innanzitutto si osserva una conversione dei legami doppi cis in legami semplici; ciò serve ad aumentare la temperatura di fusione rendendo così l'olio quasi solido a temperatura ambiente. Sfortuna vuole che questa idrogenazione sia anche causa della conversione di qualche doppio legame cis in doppio legame trans: gli acidi grassi trans hanno lo spiacevole compito di aumentare il livello del colesterolo cattivo (LDL) nel sangue; non contenti abbassano il livello del colesterolo buono (HDL). Quindi di fatto questa idrogenazione aumenta il rischio di malattie coronariche. Ora un paese previdente e lungimirante come la Danimarca ha avuto la buona idea di limitare fortemente l'uso di oli idrogenati per la cottura e la frittura di cibi. Purtroppo altri paesi non hanno imposto questa limitazione. Un "regular chip" mangiato a Copenhagen contiene quantità non misurabili di acidi trans. Spostandoci negli Usa, lo stesso "regular chip" contiene da 5 a 10 grammi di acidi trans per porzione. Gli effetti nocivi degli acidi trans si percepiscono già quando la dose giornaliera assunta sfiora i 2 grammi! Sono rimasto veramente scioccato quando ho letto questi dati!

Vi lascio con un video di Morgan Spurlock: costui è il protagonista del film documentario "Super Size Me", in cui egli stesso si sottoponeva a una dieta di 30 giorni a base esclusivamente di prodotti a marchio Mc Donald's. Visto che vi ho parlato delle proprietà biochimiche degli oli con cui queste patatine sono fritte, vediamoci quanto queste patatine resistono alla decomposizione! A Presto!


domenica 11 settembre 2011

Assignment 3: coltivare le connessioni

Dopo aver letto il brano mi sono subito venuti in mente alcuni spunti di riflessione: innanzitutto mi ha colpito molto l'uso del concetto di esponenzialità. Effettivamente lo sviluppo e la diffusione del progresso stanno assumendo i connotati del grafico di un'equazione esponenziale. Quindi le tecnologie ci permettono di tenerci in contatto in maniera prima impensabile, internet è fonte inesauribile di informazioni, gli esami universitari si prenotano online ma tutto questo ha un risvolto della medaglia! Ecco qua un semplice esempio: mio nonno ha dei lontani parenti emigrati in America e lo scorso Natale, grazie a Skype, abbiamo potuto fare una videochiamata per farci gli auguri. Mai mio nonno avrebbe potuto immaginare che ci si potesse parlare attraverso uno schermo (è stato per giorni a ripetermi questa cosa tutto emozionato). Questo è un caso di incremento del grafico positivo e assolutamente rapido. Ma, consideriamo ora un altro aspetto dei social network: 10, 20 anni fa i giovani andavano "a veglia" (come dice il mio nonno che ormai è diventato il protagonista di questo commento) in piazza, al bar; al giorno d'oggi la "veglia" si fa in una piazza diversa, cioè la piazza dei Social Network dove è ormai decaduto il contatto diretto. Questi due esempi mi servono per dire che c'è sì un incremento del progresso; però questo incremento è purtroppo da correlarsi con un principio di spersonalizzazione delle persone.
Il mio secondo punto di riflessione è sul PLE: è ormai chiaro che Internet sia una fonte inesauribile di notizie e mi è piaciuto molto l'accostamento con la biblioteca del padre di Leopardi. Rispondo però con un'altra similitudine letteraria: dobbiamo stare attenti a usare coscienziosamente Internet: essa, infatti, è sì una fonte sterminata di informazioni, ma se usata scorrettamente porta ad una conoscenza delle cose pari a quella di don Ferrante, personaggio secondario dei Promessi Sposi. Manzoni lo descrive come un personaggio che si era fatto una cultura "sbocconcellata" leggiucchiando qua e là i libri impolverati della sua biblioteca. Quindi Internet deve essere un incremento al bagaglio culturale di una persona, ma, secondo me, non deve sostituirlo: lo studente deve sì aiutarsi con il web così come deve ha il diritto di tenersi in contatto con gli amici su Facebook, ma non deve assolutamente perdere il contatto con la realtà terrena fatta di studio sui libri, di esperienze e, perchè no, di qualche "veglia" al Bar!

lunedì 4 luglio 2011

Novak Djokovic, ovvero: quando scoprire di essere celiaco fa rima con il diventare vincente!

La Celiachia: una tanto semplice quanto (purtroppo) ormai comunissima intolleranza al Glutine! Colpisce circa 1 bambino ogni 200. Di fatto è un'intolleranza alla Gliadina, la componente alcool-solubile del glutine: ciò comporta che tutti gli alimenti che lo contengono risultino tossici per l'organismo del malato. Una volta che la Gliadina è introdotta nell'organismo del malato, viene “attivata” dalla transglutaminasi tissutale, si lega alle molecole HLA DQ2/8 delle cellule presentanti l'antigene e attiva ilinfociti T CD4+ presenti nella lamina propria della mucosa intestinale. Dopo essere stati attivati dalla gliadina, questi linfociti T migrano dalla lamina propria in sede subepiteliale e iniziano a produrre diverse citochine quali interferone gamma, interleuchina 2, interleuchina 4, TNF alfa. Queste citochine causano apoptosi e iperproliferazione cellulare che portano all'appiattimento della mucosa intestinale. Oltre all'azione dei linfociti T, nei pazienti affetti da malattia celiaca non trattata si ritrova anche un'azione dei linfociti B che porta alla produzione di anticorpi antigliadina, antiendomisio e antitransglutaminasi tissutale. Quindi il pane, la pasta e quanti altri prodotti a base di farina ci vengano in mente sono tossici per l'organismo della persona celiaca, che deve dunque sottoporsi ad una specifica dieta. Fortunatamente i supermercati si sono adeguati al diffondersi di questa malattia: infatti possiamo trovare interi scaffali contententi prodotti con il marchio gluten-free. Qualche anno fa la situazione era ben diversa: le famiglie con un membro celiaco si vedevano costrette a cuocere il pane in casa, a portarsi nei ristoranti la farina o la base per una semplice pizza. Non era certo una vita facile: ci si doveva sempre accertare che lo stesso cucchiaio non avesse girato la pasta normale e la pasta gluten-free. C'è chi di questa dieta ha fatto un punto di forza: eh sì, mi riferisco proprio a lui, il tennista del momento, lo sportivo serbo più famoso di sempre, Novak Djokovic! La carriera del ragazzo prodigio Novak prosegue "piatta" fino al  2010: tanti successi ma mai il salto di qualità decisivo per arrivare ad insidiare quei due mostri come Nadal e Federer. Poi accade qualcosa di inaspettato: siamo agli Australian Open, primo Slam dell'anno. Nei quarti di finale Novak è di fronte a Tsonga e sta conducendo nel computo dei set. Poi avverte dei dolori allo stomaco, si deve recare in bagno e vomita. Rientra sul terreno di gioco e viene nettamente "asfaltato" dall'avversario francese. Di ritorno dall'Australia si sottopone a degli esami e scopre di essere affetto da celiachia. Consultandosi con il suo staff tecnico decide di cambiare (oltre alla dieta) anche stile e tempi di allenamento. La conclusione di questa scoperta la sappiamo tutti: nel 2011 su 50 incontri ne ha vinti 49 perdendo solo da Roger Federer nella semifinale del Roland Garros a Parigi. Esistono molte storie di sportivi che, pur avendo scoperto di essere malati, reagiscono e cominciano a ricostruirsi delle grandi carriere. Ciò dovrebbe essere uno stimolo per tutti coloro che, una volta scoperto di essere malati, si buttano giù e si chiudono in loro stessi. Una conclusione importante: NON BASTA SOTTOPORSI AD UNA DIETA GLUTEN-FREE PER VINCERE I CHAMPIONSHIP!






mercoledì 1 giugno 2011

Assigment 1: diagnosi, sintomi e cure online!

Sta diventando una moda, una necessità: l'ho chiamata medicina fai da-te! Persone con sintomi vari (anche partendo da una comune febbre) cercano di scoprire da che patologia siano affette (se mai siano davvero affette da qualcosa) su Internet. Ci sono triliardi di siti dove si trovano informazioni su patologie e sintomi, o su diete fai da te o peggio ancora su farmaci. Le cose preoccupanti a mio avviso sono due:
-le informazioni possono essere pubblicate sulla rete da gente non competente
-il sempre maggior peso che si dà a ciò che si trova sul web.
Comunque per completare il blog, inserisco informazioni utili per visitare il sito www.dica33.it: è un sito di medicina che sforna brillanti articoli su nuovi farmaci o su nuove scoperte. 
Come usare il feed su questo sito: aprire l'articolo che si desidera e scorrere la pagina fino in fondo. Guardando lo schermo sulla destra trovate l'icona tipica dei feeds. Basta cliccarci sopra per avere una carrellata completa di tutti i post pubblicati sul sito! Veramente niente di più facile: se c'è riuscito anche uno come me!

P.S: scusate per il ritardo con il quale svolgo gli assigment!